Come ho già accennato in un post passato, la carta da zucchero assume un colore azzurro per via delle lavorazioni subite.
In origine per la produzione della carta si utilizzavano materie prime povere, come gli stracci, però questi conferivano al prodotto finale discromie e irregolarità.
Così si iniziò a tingere la carta con delicate cromie celesti in modo da attenuare le macchie. Tra il XVI e XVII si prediligevano gli estratti vegetali come l'indaco, il campeggio e il guado. In seguito il blu di Prussia e l'oltremare. Dall'azzurraggio della carta alla colorazione vera e propria non ci volle molto, e fu così che il primo colore a diffondersi fu questo.
Analizziamo l'indaco:
Formula molecolare: C16H10N2O2
Estratto dalla pianta Indigofera tinctoria, dopo l'estrazione si presenta sotto forma di piccole molecole del colore verdastro, infatti diventa blu grazie all'ossidazione con l'aria.
L'indaco è diverso dagli altri coloranti vegetali che con il tempo ingrigiscono, perchè esso tende ad una nuance azzurra sempre più brillante col passare del tempo.
In origine per la produzione della carta si utilizzavano materie prime povere, come gli stracci, però questi conferivano al prodotto finale discromie e irregolarità.
Così si iniziò a tingere la carta con delicate cromie celesti in modo da attenuare le macchie. Tra il XVI e XVII si prediligevano gli estratti vegetali come l'indaco, il campeggio e il guado. In seguito il blu di Prussia e l'oltremare. Dall'azzurraggio della carta alla colorazione vera e propria non ci volle molto, e fu così che il primo colore a diffondersi fu questo.
Analizziamo l'indaco:
Struttura molecolare dell'indigo |
Estratto dalla pianta Indigofera tinctoria, dopo l'estrazione si presenta sotto forma di piccole molecole del colore verdastro, infatti diventa blu grazie all'ossidazione con l'aria.
L'indaco è diverso dagli altri coloranti vegetali che con il tempo ingrigiscono, perchè esso tende ad una nuance azzurra sempre più brillante col passare del tempo.
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